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IL DISCOBOLO

Data

Pubblicazione del romanzo: Novembre 2015

Luogo

Casa editrice: FaLvision Editore in Bari.

La scheda di Daniele Maria Pegorari

Un giovane pugliese alle prese con la sua iniziazione intellettuale nella Roma ribollente sulla soglia del Sessantotto. Le goliardate (anche erotiche) di una gioventù che sembra non dover mai finire. Un tempo di rivolte in cui a dividere l'estrema destra dall'estrema sinistra - anche fino al sangue, se necessario - era davvero un tiro di dadi. Poi il ritorno del giovane nella grande città del Sud che appare sempre troppo piccola se hai passato qualche anno nell'Urbe. E quella giovinezza che, invece, è scivolata via e, al suo posto, ha lasciato un 'eroe' dell'impegno quotidiano nella politica, nel lavoro e nel sogno di un'economia diversa. Ma per essere eroe davvero non basta il rigore metodico, il distacco scettico, la collaboraszione leale: devi avere una fede cieca, un coraggio da leone e un carattere intrepido, mentre Marco appare invincibilmente attratto da un destino di 'antieroe', schivo e diffidente com'è. Di lui non si può certo dire che non si trovasse al posto giusto nel momento giusto, solo che il ruolo che si è scelto è sempre stato quello di un osservatore della grande storia che gli scorreva davanti, piuttosto che di protagonista. Attratto dal teatro d'avanguardia e dalla sua Fiat 500 decapottabile, pronta a trasformarsi in palco mobile per i comizi operaisti, Marco si trasformerà in un pragmatico uomo d'apparato. In fondo è sempre stato così, teso fra due opposte energie, quella dello slancio e quella dell'inerzia, come di chi carichi il colpo finale e poi si blocchi indeciso, come il 'discobolo' che ammirava nei libri di arrte classica al liceo, ritratto nella fissità che precede l'ultimo lancio del disco. Naturalmente ricchissima di dettagli autobiografici - dagli studi letterari alla carriera nel partito comunista, dalle cronache teatrali alla fondazione di biblioteche e musei - questa gustosissima narrazione di Waldemaro Morgese è, però, ancor più un romanzo generazionale: accanto ai suoi già numerosi libri di economia e di pubblicistica, quest'opera è quella che meglio racconta la sbornia ideale (e non solo ideologica) che esaltò e segnò per sempre i giovani pugliesi degli anni Sessanta e Settanta, e che pure dovette passare al momento del loro inserimento nella prassi del lavoro e della responsabilità istituzionale. Pasolini, proprio per definire il tracollo del sogno (o era un incubo?) del Sessantotto, contrapponeva il 'transumanar' dell'ideale all' 'organizzar' dell'azione, non più compensati da quella sana filosofia della praxis che Gramsci aveva predicato e di cui rimanevano ormai solo pagine ingiallite. Morgese racconta questo trapasso dall'interno, con un registro in cui all'invenzione si mescola il saggio (non breve è il catalogo di letture che se ne potrebbe ricavare!) e al palmares dei bersagli colpiti si accompagna una sorniona richiesta di indulgenza per quel disco non lanciato.

"Il discobolo" è un romanzo breve in forma di delicato memoir con il respiro di una traccia sociologica e di microstoria su importanti vicende collettive della seconda metà del Novecento. E' l'epopea di un intellettuale del Sud la cui vita in provincia si intreccia con quella nella capitale d'Italia fin dagli anni giovanili. Il protagonista gode tutto sommato dell'occhio della fortuna, partecipando con apprezzabile generosità e coraggio, ma soprattutto molto discernimento, a tutti i difficili tornanti che la storia gli chiede di superare. Al momento del suo declino può quindi vantare un soddisfacente bilancio, per quanto complicato, da presentare a chi gli sopravvive.

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